Mmmm... ho molto apprezzato il Canetti di Auto da fé (di cui ho fatto mia la meravigliosa citazione GENTAGLIA VOLERA' PER LE SCALE...) ma su questo aforisma non sono poi tanto d'accordo: secondo me un vero scrittore è una spugna emozionale che assorbe vita (personaggi che lo circondano compresi) per poi diventare a sua volta SORGENTE. Mettere su carta personaggi reali così come sono sarebbe noioso e sterile, ma saperli catturare per poi modificarli, plasmarli, rimodellarli, è ARTE.
Sinceramente non so se posso condividere totalmente, mi sono affidata all'autorevolezza del premio nobel, dato che non riesco ad individuare l'autenticità di un personaggio, né di un vero scrittore, in senso assoluto. Immagino che abbia semplicemente voluto intendere, o meglio io ho inteso che la creazione fiorisce attraverso una sua propria energia nel mentre si fa e, alla fine, l'autore stesso rimane sorpreso della sua opera. Non ho ancora letto Auto da fé, benché ce l'abbia in attesa fra gli altri libri, in compenso ho letto e riletto La lingua salvata che mi è piaciuto molto. Quello che di bello fanno i libri è il formare uno speciale archivio "a scomparsa" dentro la mente che ricompare con certuni elementi quando meno te lo aspetti. Parole, immagini, e concetti che in qualche modo diventano tuoi attraverso il personale assorbimento intellettivo e emozionale. Come dici uno scrittore rielabora le percezioni e la realtà e diventa sorgente: su questo concordo. Ciao, Zio Scriba :)
Cara Stella, la cicogna da noi arriverà a fine Marzo. E' molto emozionante e comincio a credere che sia molto bello fare i nonni. Un abbraccio. Ciao Nou.
Adriano, la frase è misteriosa. Potrebbe anche voler dire che nell'incontrare i personaggi creati, l'autore scopra sempre di più se stesso o in ogni caso l'umanità o anche la disumanità in cui l'individuo è compreso. Un'altra versione potrebbe essere che un vero scrittore assecondi lo sviluppo del personaggio secondo i risvolti della narrazione così che il vero incontro avviene a opera ultimata...è un aforisma molto intrigante! :))
Ciao Aldo! Questo aforisma è un rompicapo! E, non se ne va a capo! :))) Il dilemma si apre su "i veri scrittori"... Forse che i "non" veri scrittori incontrano i loro personaggi prima di crearli?...non vorrei banalizzare, e non voglio credere che Elias Canetti abbia fatto questa asserzione per snobbismo. Propendo per la mia intuizione per cui l'incontro avviene al compimento della creazione e cioè del romanzo, perché neppure lui sa esattamente come ordirà la trama.
@ Cristiana: ti ho risposto precedentemente come se la tua domanda fosse stata un'asserzione, mi scuso. In ogni caso, penso che nella letteratura ci sia, previsione, fantasia, realtà e un insieme di componenti che uno scrittore può esprimere con il suo talento.
Ciao! Stiamo guardando (io e mio marito) con un vetro affumicato con la fiamma della candela l'eclissi di sole: è potentissima!(sono le h8,50)
Mmmm... ho molto apprezzato il Canetti di Auto da fé (di cui ho fatto mia la meravigliosa citazione GENTAGLIA VOLERA' PER LE SCALE...) ma su questo aforisma non sono poi tanto d'accordo: secondo me un vero scrittore è una spugna emozionale che assorbe vita (personaggi che lo circondano compresi) per poi diventare a sua volta SORGENTE.
RispondiEliminaMettere su carta personaggi reali così come sono sarebbe noioso e sterile, ma saperli catturare per poi modificarli, plasmarli, rimodellarli, è ARTE.
i veri amici si trovano sempre
RispondiEliminafelice anno 2011
un bacio a te e a tua famiglia
Prevedono o vanno poi alla ricerca per confermare la loro fantasia?
RispondiEliminaAncora Auguri!
Cristiana
Sinceramente non so se posso condividere totalmente, mi sono affidata all'autorevolezza del premio nobel, dato che non riesco ad individuare l'autenticità di un personaggio, né di un vero scrittore, in senso assoluto. Immagino che abbia semplicemente voluto intendere, o meglio io ho inteso che la creazione fiorisce attraverso una sua propria energia nel mentre si fa e, alla fine, l'autore stesso rimane sorpreso della sua opera.
RispondiEliminaNon ho ancora letto Auto da fé, benché ce l'abbia in attesa fra gli altri libri, in compenso ho letto e riletto La lingua salvata che mi è piaciuto molto. Quello che di bello fanno i libri è il formare uno speciale archivio "a scomparsa" dentro la mente che ricompare con certuni elementi quando meno te lo aspetti. Parole, immagini, e concetti che in qualche modo diventano tuoi attraverso il personale assorbimento intellettivo e emozionale. Come dici uno scrittore rielabora le percezioni e la realtà e diventa sorgente: su questo concordo.
Ciao, Zio Scriba :)
Un abbraccione anche da parte mia, Gianna! A presto.
RispondiEliminaBeh! Inutile dire! Gli scrittori sono dei formidabili artisti! Ciao Cristiana, grazie e a presto, Nou.
RispondiEliminaCosa mi dici mai???
RispondiEliminaAnche tu nonnina?
Ma è bellissimo ed emozionante!!!
A quando il lieto evento?
Il mio a fine giugno.
Baci
E' una frase di arcano mistero, che immagino si presti a molteplici intriganti interpretazioni.
RispondiEliminaCara Stella, la cicogna da noi arriverà a fine Marzo. E' molto emozionante e comincio a credere che sia molto bello fare i nonni.
RispondiEliminaUn abbraccio. Ciao Nou.
Adriano, la frase è misteriosa. Potrebbe anche voler dire che nell'incontrare i personaggi creati, l'autore scopra sempre di più se stesso o in ogni caso l'umanità o anche la disumanità in cui l'individuo è compreso. Un'altra versione potrebbe essere che un vero scrittore assecondi lo sviluppo del personaggio secondo i risvolti della narrazione così che il vero incontro avviene a opera ultimata...è un aforisma molto intrigante! :))
RispondiEliminaIo penso che se la storia è vera il personaggio è
RispondiEliminagià creato.
Il difficile viene quando la storia è pura fantasia.
Se ho capito bene!
Ciao Aldo!
RispondiEliminaQuesto aforisma è un rompicapo! E, non se ne va a capo! :)))
Il dilemma si apre su "i veri scrittori"... Forse che i "non" veri scrittori incontrano i loro personaggi prima di crearli?...non vorrei banalizzare, e non voglio credere che Elias Canetti abbia fatto questa asserzione per snobbismo. Propendo per la mia intuizione per cui l'incontro avviene al compimento della creazione e cioè del romanzo, perché neppure lui sa esattamente come ordirà la trama.
@ Cristiana: ti ho risposto precedentemente come se la tua domanda fosse stata un'asserzione, mi scuso. In ogni caso, penso che nella letteratura ci sia, previsione, fantasia, realtà e un insieme di componenti che uno scrittore può esprimere con il suo talento.
Ciao! Stiamo guardando (io e mio marito) con un vetro affumicato con la fiamma della candela l'eclissi di sole: è potentissima!(sono le h8,50)