Piove. Non importa. Esco a prendere il libro di Nicola. Non ho voglia di gingillarmi. Piove. E poi sono ormai un’anziana donna obesa. Sono caratteristica così, oserei dire “folcloristica come anziana” e imprevedibile quando succede che il mio spirito straripi dal corpo e si faccia notare da qualche passante sconosciuto con il quale folcloristicamente attacca bottone. Questa volta ha colpito un acquirente della libreria mentre io aspetto che mi consegnino “Tutta colpa di Tondelli”. Ha in mano “Gli abitatori del tempo – La struttura dell’Occidente e il nichilismo” di Emanuele Severino. M’interessa molto quest’argomento, spiego (già che lo spirito non ha saputo trattenersi), la struttura dell’Occidente mai come ora sono stata curiosa di sapere se me ne sono fatta un’idea plausibile: mai come ora che se ne sta andando tutto in vacca, aggiungo. L’uomo mi guarda con una leggera increspatura all’angolo della bocca. Mi sento di non aver avuto un’espressione adatta a una signora, il mio folclore è più concettuale che d’ immagine. Ma è galante: anche per me è un argomento molto interessante, dice. Posso averne una copia?, chiedo al libraio. No mi dispiace sono finite. L’acquirente galante se l’ è comprate tutte. Nel vedere la mia espressione delusa, titubante me ne offre una. Rinuncio se vuole , mi dice…, ma quando mai qualcuno ha rinunciato a qualcosa per me! Giuro di non averne ricordo. Sono rimasta così coccolata da quell’attenzione che non ho potuto approfittare. Mi è bastato il pensiero e prenotare una nuova copia. Intanto mi consegnano il mio Nicola Pezzoli e con tanti saluti e ringraziamenti lascio la libreria. Cammino sotto i portici verso il Bar dell’angolo dove posso sedermi a un tavolino e dare un’occhiatina alle prime pagine. Sono curiosissima e anche emozionata. Tenere nelle mani il libro del mio amico Zio Scriba è ben diverso dal vedere la prima pagina di copertina sul blog. C’è un certo peso che fa la differenza. Apro. Le citazioni le avevo già lette sul sito, ma qui mi colpiscono di più. Non v’è dubbio sulla mia preferenza per la lettura su carta. Quindi inizio e…non smetterei più. Sono pagine coinvolgenti per lo stile e la storia. I personaggi tratteggiati con cenni cruciali: bello!, bello! Sono arrivata a pagina 37. Rientro a casa con il tram che è in funzione da qualche mese e attraversa proprio la mia zona, ripensando all’odissea editoriale che già si manifesta pienamente: sorrido nel tram per l’ironia che la distingue. Sorrido fra me e me non del tutto: la gente mi osserva. Io pregusto gli sviluppi sulla “colpa” di Tondelli.
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