Sono
di sopra, nella mia stanza da letto. C'è un grande silenzio. Casa vecchia. Muri
spessi. Il rumore è tutto dentro la testa, un ronzio assordante. Testa di
vecchia.
Fra
un po' non vi presterò più attenzione. L'antidoto sta nel distrarsi dal
fastidio, non dargli bada. Se lo soppesi diventa un macigno e non ce la puoi
fare a questa età già povera di forze. Glielo dico a questa testa, testona di
anziana, che i pensieri, i desideri non possono essere spavaldi. Ci vuole
energia giovanile per la spavalderia. Memoria pronta, calare l'amo e agganciare
il ricordo di un certo fatto, di una trama di un vecchio film, di un romanzo. I
lontani studi scolastici, solo le elementari riaffiorano fresche. e che dire
delle risate con gli amici, gli scherzi e le complicità burlesche imbastite al
volo.
La
memoria non è più quella. Si cala la lenza senza sapere cosa si pescherà...se
il ricordo sarà piacevole o spiacevole, se ti porterà un sentimento di gioia o
di dolore...è un azzardo! Potrebbe essere fatto anche solo di amarezza per un
qualcosa che non è andato nel verso giusto. Una delusione. Una incomprensione
che causò un abbandono.
Nella
mente è racchiuso il mare della nostra vita, forse anche un oceano con abissi ancor
più profondi e imperscrutabili, ma anche il rifiorire delle bianche rive
spumeggianti di brezza e di sole. E più che ricordi di parole, vi trovi ricordi
di emozioni, di immagini sparpagliate. Flash da rimettere insieme, riannodare
con nuove parole, nuova sintassi.
Sulla
parete ho appeso una foto di ricorrenza di matrimonio: uno scherzo, un bacio a stampo
mentre il primogenito di sette anni scattava con la canon...bravo amore!
Ero ancora della stessa taglia e anche
il coniuge, che era anche più euforico di me, ha mantenuto la stessa taglia e
non voleva completare la vestizione. Non c'era nulla di romantico. Una serata
in famiglia con la nonna presente che assisteva divertita allo scherzo e prova
abiti. I bambini già pronti per andare a letto.