Se sapessi collegare
i link con quel “Qui” che trovo e invidio
moltissimo nei blog amici, lo farei oggi che mi va di segnalare un articolo di
Michele Zanetti ( http://www.michelezanetti.it/drupal/node/352 -del giorno 26 u.s. ) dal titolo “Fascisti, tagli e parchi nazionali”
Procedo alla mia
maniera ricopiandolo per esteso.
-Vorrei aggiungere riguardo ai giornalisti della carta
stampata, televisivi, ecc. che ho la stessa sua impressione , anzi intima certezza che siano tutti imbavagliati dai datori di lavoro e che non
valga più la pena di ascoltarli. Per ora abbiamo i notiziari web… finché dura!
Naturalmente concordo con le osservazioni e quanto espresso
nel testo qui di seguito:
Fascisti, tagli e parchi nazionali
Da Michele Zanetti
A me piace scrivere
storie d’amore, anche se gli amici mi ricordano sempre che la mia letteratura è
… “modesta”. Mi piace perché scrivere ha un effetto liberatorio, mi consente di
sognare e di vivere in una dimensione migliore e meno angosciante. E tuttavia
la quotidianità è spesso difficile da metabolizzare, anche se ci si corazza,
come sto tentando di fare io.
Scrivo perché
stamattina, 24 ottobre, ascoltavo un noto giornalista, direttore di Rai
News-24, commentare la rassegna stampa. Come suole fare un buon giornalista,
costui parlava, parlava e parlava di aria fritta e delle solite, tristissime
cose riprese da ogni quotidiano in modo quasi del tutto uguale. Poi, per lo
spazio di circa tre secondi (tre, forse quattro, potrei sbagliarmi) ecco
comparire il Manifesto con un titolo singolare in prima pagina: “Server dello
Stato”. Ed ecco Mineo accennare in tutta fretta al contenuto, prima di
rituffarsi nella contesa Renzi-Bersani, nell’affare Finmeccanica e nella legge
salva-Sallusti. Gli Hacker di hanno violato il sito e dai documenti prelevati
emerge che “le questure italiane svolgono indagini soltanto a carico di esponenti
dell’autonomia, dei No-Tav e degli ambientalisti, intercettandoli
telefonicamente e schedandoli”: questa la trascurabile notizia. I fascisti
(quelli che assaltano le scuole della capitale) sembrano invece letteralmente
ignorati.
Ecco, questa è una cosa
che mi fa dimenticare le storie d’amore e che mi convince una volta di più che
i giornalisti dei grandi quotidiani e della TV nazionale sono dei
“biascica-parole” senza arte né parte, per non dire dei dipendenti di qualche
centro di potere espresso dal sistema e parte integrante di quest’ultimo (per
libertà di stampa l’Italia si colloca al 61° posto della graduatoria
mondiale!).
Ebbene sì, cari Amici
ambientalisti, voi, noi, siamo degli eversori. Eversori pericolosi, da tenere
sotto controllo costante, da pedinare sul web, da sbirciare per strada, al bar,
a teatro, in biblioteca. Mancano, per il momento, soltanto i “droni” assassini
dell’Impero. Perché noi, con i ragazzi dei Centri Sociali e con quelli che si
oppongono ad un’opera inutile, costosissima e dannosa come la TAV, siamo la
vera minaccia per la democrazia. Siamo cioè i soli ad opporsi ai grandi affari
con tanto di tangente inclusa e al consumo dissennato e irreversibile del
territorio.
La cosa è gravissima,
ma non stupisce, perché l’Italia, del fascismo, non ci si é mai liberata.
Perché questo tumore continua a produrre metastasi negli organi dello stato e a
indebolire la democrazia, da settant’anni a questa parte. Il tutto con il
silenzio-assenso o la connivenza di un apparato politico sempre più corrotto e
impresentabile.
Tutto questo comunque
mi ha indotto ad altri collegamenti concettuali. Mi ha indotto a pensare al
governo precedente (il più disgraziato della storia della Repubblica in quanto
espresso da un’alleanza tra fascisti, ex-socialisti e leghisti) e a quello
attuale (più presentabile certo, ma ugualmente indigesto alla democrazia in
quanto formato da banchieri cattolici). E mi ha riportato alla mente gli
scellerati tagli alla scuola e alla cultura, l’affondamento delle istituzioni,
il rafforzamento dell’apparato fascista annidato nel cuore dello stato (come
ben dimostra il prefetto di Napoli nella sua intollerabile e vergognosa
reprimenda verso un prete che denunciava l’inquinamento criminale e l’oggettiva
inerzia delle autorità preposte). Insomma tutto ciò che sta minando
drammaticamente il futuro di questa nazione.
A questo punto però ho
chiuso il cerchio e l’ho fatto pensando all’affondamento dei Parchi Nazionali
decretato dal governo dei banchieri con i suoi ottusi e unilaterali tagli di
“risanamento”. E il cerchio mi è parso vagamente infernale: un autentico girone
dell’inferno dantesco.
Ecco perché, cari
Lettori, ho concluso che tacere sarebbe stato da complici ed ecco perché ho
deciso di scrivere e di chiedervi di non dimenticare queste cose, quando
dovrete esercitare il vostro diritto più nobile: scegliere chi ci governa.
Per oggi va già meglio;
ed è pure una splendida giornata pre-autunnale.
Ma già mi assale
subdolo un incubo: come sarà domani?
URL di origine: http://www.michelezanetti.it/drupal/node