lunedì 23 agosto 2010

In zona Bacucco - Delta del Po

Dipinto di V. Pazzi
Resoconto di un’escursione nei bracci del Delta del Po e nei canneti attraverso i “paradeli”
Fermo con questa descrizione il ricordo della gita alle foci Po di Gnocca- Sacca degli Scardovari- Po di Goro e Faro, che consiglio vivamente di non perdere e di non rimandare, come ho fatto io per tanti anni!



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Ricordo gli anni giovanili in cui frequentavo la spiaggia dell’Isola dei Gabbiani, luogo frequentato, in quei tempi, esclusivamente dai nativi. Noi stessi non abbiamo mai esplorato la zona costiera dei canneti, dunque non ne sapevamo nulla. La conoscevano bene i raccoglitori di piume palustri e i pescatori: mestieri svolti dai padri e dai nonni. Esiste ancora qualche anziano pescatore solitario ma i giovani si sono organizzati in cooperative. Percorrendo il Po si incontrano gli appassionati della pesca al bilancino. Dalla loro barca si estende un’asta che regge una rete quadrata, fissata a quattro raggi di ferro convergenti in una carrucola, su cui scorre la corda. Il pescatore solleva e rilascia la rete sul fondo del fiume manovrando l’argano. Riescono a catturare grossi cefali e branzini. All’alba, la vicina Sacca degli Scardovari, si popola di circa millecinquecento pescatori di vongole. E’ pomeriggio, noi non li vediamo. Il lavoro si svolge nelle prime ore del mattino e noi troviamo una laguna vasta, silenziosa dai toni verdi e azzurro pastello dove facciamo una sosta; alcuni si tuffano nell’acqua placida e salatissima: siamo in piena estate.
Più tardi abbiamo percorso la riva ricca di conchiglie e vegetazione. Ho assaggiato la salicornia, una pianta grassa verde e salata, che vi cresce abbondante e che in autunno diventa vermiglia come il tramonto. E’ ottima per insaporire un’insalata mista.
Mi ero approcciata alla gita con un’idea vaga della zona e ne sono tornata con la piena consapevolezza della sua particolare bellezza.
S’aprivano scenari d’acqua ampi e variegati: il fiume che incontra il mare; la laguna e il vasto canneto che racchiude vie d’acqua (i paradeli) e laghetti dove vi abitano le molte specie di uccelli marini.
L’aria è intrisa di profumi salini; effonde riverberi di luce che ti ammantano nell’ebbrezza della corsa in barca, prima nella corrente calma del fiume, poi nella placida Sacca e quindi procedendo ancora sulle onde del fiume a ridosso del mare in un abbraccio possente e tumultuoso…poi, il rientro quieto verso il punto d’imbarco.

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