giovedì 21 maggio 2020

Citazione

Da "Il libro dell'inquietudine di Bernardo Soares" di F. Pessoa (pag. 41)

"E talmente soave è la sensazione che mi estrania dal debito e dal credito che, se qualcuno mi interpella, rispondo con dolcezza, come se il mio essere fosse vuoto, come se io fossi soltanto la macchina da scrivere che porto con me, portatile di un me stesso aperto. L'interruzione dei miei sogni non mi turba: sono sogni così dolci che continuo a sognarli mentre parlo e rispondo  e converso. "



16 commenti:

  1. Cara Nou, sono incantato dalla bella foto, del stagno!!!
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  2. La foto del blog e la parole di Pessoa oserei definirle perfette. Di sicuro sembrano fatte uno per l'altra.
    Un salutone e fa piacere tornare sul tuo blog

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  3. Ciao Nou, sono contenta di rileggerti.
    Bello l'estraniarsi della citazione.
    Ti abbraccio.

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  4. Cari amici, Tomaso, Accade e Mariella, ho pensato che la migliore risposta ai vostri commenti sia la poesia dei miei fiori che amo tanto e che anch'essi siano soavi come la sensazione di estraneità del poeta Pessoa.
    Grazie e un abbraccio

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  5. Siamo ancora qui a leggerci e mi capita anche un Pessoa che sogna mentre conversa, non so se sia culo o distrazione senile, a me non mi riesce ma forse io non sono Pessoa. Notte Nou.

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  6. Sono stato a Lisbona nel tentativo di comprendere quale fosse la linfa che alimentava Fernando Pessoa, la sua tenerezza, il suo sguardo trasognato sul mondo, la sensazione di essere un anacronismo storico, di vivere in un antico reame e non in uno stato moderno immerso nella moderna tecnologia e dotato di un background culturale scattante, aggressivo, dove non c’è spazio per sentimenti come la malinconia e la nostalgia, dove una cosa può essere bella, ma non soave, tenera, dolce, delicata, e dove le cose appaiono improvvisamente e velocemente e non sono mai frutto di sapienza antica e di eterna pazienza.
    Le tue foto, anche quelle dei post precedenti, sono il miglior corollario alle parole di Bernardo Soares, alias Fernando Pessoa, alias centomila altri personaggi quanti erano i suoi stati d’animo.
    Ciao

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    1. @Paolo
      @Garbo
      Credo di amare Pessoa per avere conosciuto le lunghe attese delle primavere della mia infanzia nei freddi e nebbiosi inverni deltizi. La primavera arrivava portando il tepore, la brillantezza del cielo e le belle nuvole candide. La primavera arrivava con tutte le promesse della vita all'aria aperta mentre tutto rinverdiva e brulicava. Il fiume lì vicino, dietro l'argine, dove si prendeva l'acqua con il secchio. Il fiume che era sempre lo stesso senza esserlo mai. A volte in piena e torbido, a volte in secca e limpido, a volte liscio come olio, a volte con onde molto alte da non poterlo attraversare. Quando affondavo il secchio alla riva, lo facevo da un sasso che dondolava, senza provare paura, senza pensare mai che potevo scivolare in quel fiume che dalla riva sembrava immenso, un mare.
      Leggendo Pessoa riprovo quella sensazione di irrealtà del reale, di soavità o sogno o forse anche di meraviglia. Meraviglia di cui oggi me n'è rimasta uno squarcio mentre apro le finestre il mattino e vedo il mondo a volte all'alba, a volte con il sole alto, sempre lo stesso e sempre diverso. Mi interrogavo tanto un tempo, mi interrogavo anche sui miei pensieri...
      Riconosco un po' della mia natura leggendo Pessoa. La malinconia anche e l'inquietudine di un tempo. Oggi provo solo molta gratitudine soprattutto al mattino quando apro le finestre al nuovo giorno.
      Un abbraccio
      Ciao

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    1. Caro Paolo, ti stavo rispondendo qualche giorno fa e poi mi è sparito tutto. Ho pensato che avrei potuto ripetere la risposta più tardi.
      Più tardi ho perso quelle belle parole che mi erano venute. Comunque sono, siamo qui, sempre con il piacere di leggerci.
      Ieri sono stata dal dentista per un'estrazione, un impianto e una devitalizzazione. Triplice intervento per una unica anestesia per non affaticare troppo il cuore. Oggi ho la guancia gonfia e sono stanca del doloretto in sottofondo, però tutto è andato bene e non posso che pazientare per qualche giorno per la guarigione.
      ... è la vita!
      Un abbraccio e a presto da te! Ciao

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    2. Ciao Nou, non sapevo che l'anestesia del dentista facesse male al cuore.
      Da me c'è una cosa nuova, aspetto per sapere cosa ne pensi. Ciao.

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  8. Risposte
    1. Grazie, Cavaliere..
      Buona giornata e un abbraccio!

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  9. Non sono mai riuscito a finire Il libro dell'inquietudine nonostante lo abbia iniziato parecchie volte nel corso degli anni, perchè mi trasmette una angoscia così forte da doverlo prima o poi abbandonare. Così, mi appare strano che tu abbia estrapolato questa citazione che apparentemente sembra leggera ma che, se non sbaglio, parla dei suoi sogni e dei dialoghi con un essere umano che distolga il personaggio dalla terribile quotidianità della sua vita da contabile. Tu non hai sentito qualcosa di questo genere nel libro, come cifra prevalente della vita di Bernardo Soares-Pessoa?

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    1. Non sono riuscita a terminarlo neppure io. Penso che non sia importante leggerelo fino in fondo. Penso che ogni pagina esprima il senso dell'esistenza. Quel qualcosa che può coinvolgere ognuno di noi e il nostro sentire la realtà. Mi
      succede anche con "Le botteghe color cannella" di Bruno Sculz, molto meno angoscioso, ma che una qualsiasi pagina può bastare al lettore. Vorrei assicurarti che mi piace leggere anche dalla prima all'ultima pagina di un libro e che se mi dovessero chiedere quale sia il mio autore preferito, risponderei: John Steinbeck.
      Grazie per essere passato
      Nou

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