martedì 7 marzo 2017

Tutto è bene ciò che finisce bene



La nuova borsa!








Sogno delle prime ore di oggi



Nel sogno, mi trovo in una grande sala con un certo numero di persone, tutte sedute ad un tavolino quadrato con il ripiano di resina scura. Ogni persona ha a disposizione un tavolino. La maggior parte è disposta in file orizzontali e va a formare il corpo centrale; un certo numero è disposto sul lato sinistro, diviso da un’ampia corsia.

Appena scostato vi è un altro tavolino, del tutto simile agli altri, ma  con la bizzarria di avere dei segni tracciati a gesso bianco.

Un uomo, di cui non vedo nitidamente il volto e che ricordo con precisione nell’aspetto complessivo della figura, è il relatore di quella che sembra una conferenza. E’ in piedi.

L’incontro deve essere appena iniziato quando io arrivo. Trovo i posti tutti occupati.

Mi siedo all’unico tavolo libero e prendo dalla borsa il quadernetto rosso per gli appunti e la biro, cerco un angolino non segnato con il gesso e li appoggio.

Dopo qualche istante, si siede il professore continuando a parlare. Sembra che ognuno parli con il proprio vicino senza troppa attenzione all’insegnante. Sembra come se sapessero già tutto e se lo stessero ricordando a vicenda. L’atmosfera che si respira è rilassante.

Io mi scuso con il bel uomo giovanile e prestante, seduto di fronte. Gli spiego che non avevo riflettuto sul fatto che quello poteva essere il suo banco, pur se avrei dovuto capirlo dai segni simbolici che lo distinguevano dagli altri.

Ricordo di avergli detto: “Deve essere il suo banco, mi scusi, ma non riesco mai a concentrarmi sulle formalità, non l’ho capito subito… dovrei spostarmi…”

Mi rispose di restare, dopo di che si alzò, invitò tutti a seguirlo e sparì dal mio campo visivo. Inoltre sparirono tutti i tavolini o banchi che dir si voglia, e tutti fummo in piedi formando delle file.

Cercai di inserirmi fra loro. Mi davano le spalle e si spostavano con un certo ritmo da destra a sinistra, uno di fianco all’altro, con le braccia aperte e leggermente alzate. Si toccavano con le punta delle dita.

Cercai di aggiungermi alla fine della fila più prossima, la quale terminava con una donna molto più alta di me che dava segno di non volermi vicina. Le sorridevo con imbarazzo mentre le chiedevo, come mai?

Girò la testa tutta verso di me sorridendo amabilmente: “non possiamo prenderti, siamo incatenati!”, mi spiegò. Quasi subito la danza fini e tutti si sciolsero.

La stessa donna, sempre in espressione di grande dolcezza, rassicurava qualcuno – forse il professore stesso – dicendogli che era felice e che alla sedia a rotelle ci pensava lei.

Tutti ripresero il posto al centro, al lato sinistro e al lato destro – comparso nel frattempo fornito di poltroncine. Tutti vociavano fra di loro. Io avevo trovato posto in fondo, dove mi raggiunse la capogruppo.

“Lei è nuova -asserì- le do un foglio da firmare!”

Non lo firmai, ma invece mi spinsi, da seduta su di una sedia da scrivania a rotelle, verso la mia postazione iniziale per recuperare la borsa abbandonata durante la danza degli incatenati: non volevo averla persa un’altra volta, eheheh!...e la trovai!

Fine del sogno!

;-)

11 commenti:

  1. sogno intricato ma la borsa è la borsa non si abbandona mai :-)))

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  2. Penso proprio che la borsa sia uno degli oggetti più importanti. Non per nulla quando ti rapinavano da gentiluomini ti intimavano: "O la borsa o la vita!" :-)))
    Io l'ho visto nei film. Nella realtà mi hanno scippato un borsellino nuovo di zecca prelevandolo dalla borsa mentre, in autobus, andavo al lavoro e rubato una borsa che avevo dimenticato su un muretto frangiflutti a Eraclea, un anno fa. Ho già descritto queste disavventure e ti metterei i link se ne fossi capace. I sogni che riesco a ricordare ultimamente sono intricati, ma mi intrigano molto , tanto che li annoto appena mi sveglio. Un tempo sognavo spesso di volare e sorvolavo dei paesaggi magnifici...
    Ciao :-)

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  3. Mi pare che, vagamente, il sogno possa ruotare intorno al trovare il proprio posto o il proprio spazio e sul ritrovare ciò che ci appartiene (una parte di noi andata persa) :-) Una donna e la sua borsa sono inscindibili, è risaputo ;-)
    Ciao e auguri.

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    1. Garbo,ho trovato il mio spazio fisico quando ho deciso di comprare la casa in cui abito dal 2012. Come struttura esterna è la stessa di cento anni fa; internamente è ferma agli anni settanta, con le stesse caratteristiche di quella che fu dei miei genitori, così che la sento anche il mio “posto”. Altra cosa è lo spazio mentale e sentimentale, che vive in forma ondivaga e fluida. Quello solido si è sradicato nell’adolescenza, quando, per qualche –o vari- motivi, s’è rotta un’armonia dentro di me. Sinceramente non saprei precisarne la causa. Ho un forte legame con la casa e la terra. La casa che mi accoglie e protegge, la terra che mi dona la bellezza e i suoi frutti, mi nutre. Poi ci sono tante sfaccettature e implicazioni del vivere quotidiano che affronto con apparente leggerezza e equilibrio, ma che mi sono pesanti e che sento costrittive. Le accetto nella veglia, ma nel sonno sfociano in intricati scenari. Ho fatto bellissimi sogni, se non erro, quando ho vissuto i miei innamoramenti: volavo..volavo…volavo… Bellissima sensazione!!!
      Non voglio soffermarmi su ciò che posso aver perso ;-)
      Un abbraccio
      Ciao :-)

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  4. Ogni sogno ha un suo perché...
    Io sogno ogni notte e ogni mattina al risveglio ricordo il sogno, poi lo interpreto a mio modo!
    Un forte abbraccio e buona giornata da Beatris

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    1. Quello che mi piace ricordare è l'ambientazione in cui si svolgono.
      Una mia amica dice e crede che abbiamo un corpo astrale che può liberarsi nel sonno e vivere la vera vita...ma io non saprei che pensare di questa teoria, salvo che, se fosse vera, sarebbe affascinante.
      Un abbraccio, Beatris! :-)

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  5. I sogni hanno sempre qualche significato.
    Saluti a presto.

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    1. I sogni sono come la vita reale: a volte belli e a volte brutti!
      Abbraccio, Cavaliere..

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  6. Grazie per essere passata da me al Rifugio Nou - io sono già follower del tuo blog su GFC - Spero che anche tu vorrai diventare follower del Rifugio :-) http://ilrifugiodeglielfi.blogspot.it/
    Buona serata e migliore fine settimana in arrivo

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    1. P.S. I Sogni di solito hanno sempre un loro motivo. è che non sempre è facile interpretarli

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  7. Grazie Arwen Elfa, buon fine settimana e a presto

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