martedì 1 febbraio 2011

Viola (Epistole)

Mio carissimo amico,
c’è poco da dire su mia madre! La odio e la amo! L’un sentimento colpisce l’altro con forza pari e contraria, annullando l’urto. La osservo con sconcerto, vedendola così compresa di se stessa, imperturbabile e sicura come una matrona di marmo sul seggio. Il volto grave e giudicante. Le braccia conserte a protezione della sua suprema ragione.
Ricordo di quando si aggirava nella casa, affaccendata. Si muoveva con ritmo misurato ed incessante. Il tono della voce a volte giungeva alterato, ma appena mosso da uno scompenso umorale. Le succedeva dopo aver subito un contrattempo, una contrarietà. Se la prendeva con me. Con il pollice e l’indice mi strizzava gli avambracci senza preavviso, o subito dopo una fulminea occhiata furente. Non proferiva parola. Nessuno doveva percepire la sua collera. Mi torceva la carne del braccio procurandomi dei lividi, che, ben mi stavano, diceva poi, così imparavo l’educazione.
Subivo quelle sevizie senza comprenderne la gravità, né la loro causa, e le archiviavo supinamente accettando l’arbitrio come un diritto genitoriale, una stranezza degli adulti. Presto il livido si schiariva ed io dimenticavo il dolore ed il suo gesto di collera.
Dimentica, saltavo alla corda in cortile, sempre pieno di coetanei, ero leggera e veloce nel salto. E poi correvo, correvo. Ero sempre in corsa a portare missive agli zii e a tutto il parentado che abitava nel raggio di cento metri.
Stavo bene da bambina.
Mi caricavano, in giri di bicicletta, seduta sulla canna, in quella da uomo, seduta sul manubrio, in quella da donna. Stavo in equilibrio instabile, libera nell’aria.
Senza peso.
Senza sesso.
Mi muovevo con ali d’angelo, durante la mia infanzia.
Avevo appena cinque anni quando è nata mia sorella.
E’ stato in un mattino tiepido di primavera.
Il sole illuminava la casa.
L’aria vibrava di luce.
Mi avevano allontanata al comparire delle doglie della madre, perché non ingombrassi o forse perché non mi accorgessi di come nascono i bambini.
E la pancia?
Oh…, la pancia si sgonfiava!
Al mio ritorno, mi accolsero dei parenti con sorrisi stereotipati su visi impacciati. Ricordo le loro frasi che volevano essere scherzose benché io le abbia giudicate insulse, adatte a bambini idioti. Dicevano: "Ti è nata una sorellina. Ora ti accorceranno le gonne. Serve del tessuto per vestire anche lei”.
E a mio fratello? Ho chiesto, io.
“No, a lui no! Lui è un maschio!” Risposero in coro uomini e donne, tutti d’accordo.
Persi le mie ali d’angelo.
Ero di sesso femminile e dovevo spartire le mie cose. Ho smesso di essere io la piccolina. Dovevo accudire la sorellina.
Dopo un po’, i ragazzi più grandi, ci scarriolavano nel cortile per gioco. Tremavo nelle curve, per timore che la mia sorellina cadesse, ma dovendo divertirmi, sorridevo di paura. Non sono mai più stata libera e leggera come l’aria.
Ora, la madre, è spesso seduta con in braccio la bimba che cura amorevolmente. Sembra una maternità del Botticelli ed io neppure un San Giovannino profetico in angolo, io sono sotto la tela , a guardare.
Se ne occupa senza mai lasciarsi sopraffare dal desiderio di un abbraccio, una carezza, un bacio affettuoso, come avrà fatto certamente, a suo tempo, con me.
Un giorno, me ne lamentai chiedendole perché. Rispose che mi sbagliavo e che lei da sempre mi baciava in fronte, la sera, prima di coricarsi, quando io dormivo già.
Per sere e sere ho obbligato il sonno all’attesa, con gli occhi chiusi, infine quel bacio arrivò. Un bacio algido che mi rassicurò sulla sua sincerità ma non sul suo amore. I suoi pizzichi erano molto più caldi ed espressivi.
Fortunatamente era molto presa dalle sue occupazioni quotidiane ed a me restava sufficiente autonomia per crescere, per dirla con un’espressione attuale: avevo i miei spazi.

Ciao Viola

13 commenti:

  1. quasi tutte le donne abbiamo con nostra madre un conflitto amore- odio
    e una relazzione molto difficile madre- figlia
    io adesso gia sono mamma e ho un altra perspectiva sulla vita
    pero qualche anno fa odiavo mia mamma
    Con mia figlia, che ha 17 annni, trato di no fare gli stessi errori
    un bacio amica, buona giornata
    bellissimo il blog

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  2. Essere mamma è difficile, ma lo è anche essere figlie. Abbiamo bisogno di quel contatto fisico che la madre potrebbe dare anche solo con un abbraccio, un bacio, una carezza sui capelli, contatto che riveli l'amore materno e che ci dica che ci siamo.
    Hai scritto un post che tocca nervi solo apparentemente coperti e in effetti mi accorgo di esserne scossa.
    Un abbraccio cara Nou.
    Lara

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  3. I scontri generazionali ci sono sempre stati,in particolare tra madri e figlia.Un tempo baciare dare carezze era una forma di
    debolezza,la madre non poteva farlo,perchè a sua volta non aveva le ricevuto.Senza considerare la cattiveria dei parenti quando poi ti si affianca un fratello/a è veramente deleterio per la bambina/o.Tutto questo non è giustificabile ma la violenza è proprio intollerante.
    Bellissima storia,ma tanto triste.
    Ciao Nou.

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  4. Ho avuto molti scontri con mia mamma, e ne ho ancora oggi. La mia speranza per il futuro è riuscire ad avere un buon rapporto con mio figlio appena nato... un rapporto dolce e affettuoso, quello che non ho avuto io.
    Bellissimo scritto, commovente.

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  5. Anche con i miei genitori ho avuto molti scontri e a volte pensavo che non mi capivano.Con mia figlia cerco di impostare già da piccola un rapporto di dialogo;magari proprio quello che mi veniva omesso.Saluti a presto

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  6. @Laura*
    Grazie a te :)

    @Gianna
    E' un conflitto connaturato al ruolo destinato a risolversi con la maturità.

    @Lara
    Hai colto il punto cruciale nella tenerezza non manifestata, ma così necessaria.

    @la fenice risorta
    Un tempo, quello dell'infanzia dei nostri genitori, c'era molto pudore dei sentimenti come se il manifestarli fosse segno di debolezza, così hanno fatto loro con noi. La noatra generazione è cresciuta nel tempo della divulgazione delle teorie psicoanalitiche e della psicologia. Abbiamo basato i nostri comportamenti su altri schemi e penso che i nostri figli abbiano ricevuta la tenerezza che aiuta una crescita più felice.
    Viola, è stata gravata di troppa responsabilità più che di effettiva violenza...qualche punizione eccessiva, sì!

    @Cindry
    Carissima! Felicitazioni vivissime per essere diventata mamma! Il tuo Mattia è bellissimo e la sua acconciatura è davvero all'ultima moda! Se a un giorno dalla nascita è già così bello, mi immagino il seguito... Aspetto le future foto al tuo bimbo, con gioia. Ci hai fatto una sorpresa mozzafiato. Ti ringrazio.
    Avrai senz'altro un buon rapporto con tuo figlio e secondo me anche un rapporto meno conflittuale con tua mamma, in fondo lei è diventata nonna e questo fa e farà molto bene anche a lei.

    @Cavaliere oscuro del web
    Il ruolo educativo del genitore è sempre difficile, ma l'attenzione attraverso il dialogo e l'ascolto dei bisogni dei figli, soprattutto emotivi, aiuta molto la crescita del bambino e anche dei genitori. E' un bel percorso da fare assieme. Forse la più grande esperienza della vita.
    A presto :)

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  7. grazie, davvero grazie per avermi fatto scoprire il tuo blog...e questo post così intimo...grazie

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  8. Ciao Antonio, ho cliccato da te per caso, girovagando e l'incontro mi è piaciuto. Grazie a te :)

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  9. Mamma mia. Certe madri sono anaffettive. Forse hanno fatto i figli per forza, perché si doveva. O forse ci volevano bene, ma non sapevano come esprimerlo.
    Quand'anche fosse così, chi ce la ridà l'infanzia? Boh.

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  10. Io so di per certo che il papà di Viola l'ha voluta e che è stato felice che fosse una bambina. Penso che la madre abbia voluto far felice suo marito che era sopravissuto alla guerra e aveva voglia di riprendere a vivere negli affetti e nella gioia della famiglia. Credo la madre fosse troppo provata dagli anni precedenti, ma che non abbia saputo sottrarsi perché il marito li aveva passati in modo peggiore. Erano altri tempi e non si usava ancora scambiare affettuosità fra genitori e figli. Il padre di Viola era un uomo gioioso e ha molto compensato l'eccessiva rigidità della madre.
    Ciao Ibadeth, grazie. :)

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  11. Un post bellissimo che risveglia ricordi e rimpianti.Ebbi un pessimo rapporto con mia madre che mi è servito ad averne uno ottimo con mia figlia.
    Cristiana

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  12. Molte donne sono passate attraverso il conflitto madre-figlia, un tempo molto più accentuato di oggi. Io ho due figli maschi. Comunque c'è sempre la necessità di creare rapporti equilibrati e sereni scambi di affetto e fiducia. Un tempo non c'era la cultura del ragionare ma del comandare-ubbidire sulle cose da fare.
    Ciao Cristana, ma cosa vogliono fare il 9 prossimo? Ripasso da te per capirne un po' di più..

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