La nuova borsa!
Sogno delle prime ore di oggi
Nel sogno, mi trovo in una
grande sala con un certo numero di persone, tutte sedute ad un tavolino
quadrato con il ripiano di resina scura. Ogni persona ha a disposizione un
tavolino. La maggior parte è disposta in file orizzontali e va a formare il
corpo centrale; un certo numero è disposto sul lato sinistro, diviso da
un’ampia corsia.
Appena scostato vi è un altro
tavolino, del tutto simile agli altri, ma
con la bizzarria di avere dei segni tracciati a gesso bianco.
Un uomo, di cui non vedo
nitidamente il volto e che ricordo con precisione nell’aspetto complessivo
della figura, è il relatore di quella che sembra una conferenza. E’ in piedi.
L’incontro deve essere appena
iniziato quando io arrivo. Trovo i posti tutti occupati.
Mi siedo all’unico tavolo
libero e prendo dalla borsa il quadernetto rosso per gli appunti e la biro,
cerco un angolino non segnato con il gesso e li appoggio.
Dopo qualche istante, si siede
il professore continuando a parlare. Sembra che ognuno parli con il proprio
vicino senza troppa attenzione all’insegnante. Sembra come se sapessero già
tutto e se lo stessero ricordando a vicenda. L’atmosfera che si respira è
rilassante.
Io mi scuso con il bel uomo
giovanile e prestante, seduto di fronte. Gli spiego che non avevo riflettuto
sul fatto che quello poteva essere il suo banco, pur se avrei dovuto capirlo
dai segni simbolici che lo distinguevano dagli altri.
Ricordo di avergli detto:
“Deve essere il suo banco, mi scusi, ma non riesco mai a concentrarmi sulle
formalità, non l’ho capito subito… dovrei spostarmi…”
Mi rispose di restare, dopo di
che si alzò, invitò tutti a seguirlo e sparì dal mio campo visivo. Inoltre
sparirono tutti i tavolini o banchi che dir si voglia, e tutti fummo in piedi
formando delle file.
Cercai di inserirmi fra loro.
Mi davano le spalle e si spostavano con un certo ritmo da destra a sinistra,
uno di fianco all’altro, con le braccia aperte e leggermente alzate. Si
toccavano con le punta delle dita.
Cercai di aggiungermi alla fine
della fila più prossima, la quale terminava con una donna molto più alta di me che
dava segno di non volermi vicina. Le sorridevo con imbarazzo mentre le
chiedevo, come mai?
Girò la testa tutta verso di
me sorridendo amabilmente: “non possiamo prenderti, siamo incatenati!”, mi
spiegò. Quasi subito la danza fini e tutti si sciolsero.
La stessa donna, sempre in
espressione di grande dolcezza, rassicurava qualcuno – forse il professore
stesso – dicendogli che era felice e che alla sedia a rotelle ci pensava lei.
Tutti ripresero il posto al
centro, al lato sinistro e al lato destro – comparso nel frattempo fornito di
poltroncine. Tutti vociavano fra di loro. Io avevo trovato posto in fondo, dove
mi raggiunse la capogruppo.
“Lei è nuova -asserì- le do un
foglio da firmare!”
Non lo firmai, ma invece mi
spinsi, da seduta su di una sedia da scrivania a rotelle, verso la mia
postazione iniziale per recuperare la borsa abbandonata durante la danza degli
incatenati: non volevo averla persa un’altra volta, eheheh!...e la trovai!
Fine del sogno!
;-)
sogno intricato ma la borsa è la borsa non si abbandona mai :-)))
RispondiEliminaPenso proprio che la borsa sia uno degli oggetti più importanti. Non per nulla quando ti rapinavano da gentiluomini ti intimavano: "O la borsa o la vita!" :-)))
RispondiEliminaIo l'ho visto nei film. Nella realtà mi hanno scippato un borsellino nuovo di zecca prelevandolo dalla borsa mentre, in autobus, andavo al lavoro e rubato una borsa che avevo dimenticato su un muretto frangiflutti a Eraclea, un anno fa. Ho già descritto queste disavventure e ti metterei i link se ne fossi capace. I sogni che riesco a ricordare ultimamente sono intricati, ma mi intrigano molto , tanto che li annoto appena mi sveglio. Un tempo sognavo spesso di volare e sorvolavo dei paesaggi magnifici...
Ciao :-)
Mi pare che, vagamente, il sogno possa ruotare intorno al trovare il proprio posto o il proprio spazio e sul ritrovare ciò che ci appartiene (una parte di noi andata persa) :-) Una donna e la sua borsa sono inscindibili, è risaputo ;-)
RispondiEliminaCiao e auguri.
Garbo,ho trovato il mio spazio fisico quando ho deciso di comprare la casa in cui abito dal 2012. Come struttura esterna è la stessa di cento anni fa; internamente è ferma agli anni settanta, con le stesse caratteristiche di quella che fu dei miei genitori, così che la sento anche il mio “posto”. Altra cosa è lo spazio mentale e sentimentale, che vive in forma ondivaga e fluida. Quello solido si è sradicato nell’adolescenza, quando, per qualche –o vari- motivi, s’è rotta un’armonia dentro di me. Sinceramente non saprei precisarne la causa. Ho un forte legame con la casa e la terra. La casa che mi accoglie e protegge, la terra che mi dona la bellezza e i suoi frutti, mi nutre. Poi ci sono tante sfaccettature e implicazioni del vivere quotidiano che affronto con apparente leggerezza e equilibrio, ma che mi sono pesanti e che sento costrittive. Le accetto nella veglia, ma nel sonno sfociano in intricati scenari. Ho fatto bellissimi sogni, se non erro, quando ho vissuto i miei innamoramenti: volavo..volavo…volavo… Bellissima sensazione!!!
EliminaNon voglio soffermarmi su ciò che posso aver perso ;-)
Un abbraccio
Ciao :-)
Ogni sogno ha un suo perché...
RispondiEliminaIo sogno ogni notte e ogni mattina al risveglio ricordo il sogno, poi lo interpreto a mio modo!
Un forte abbraccio e buona giornata da Beatris
Quello che mi piace ricordare è l'ambientazione in cui si svolgono.
EliminaUna mia amica dice e crede che abbiamo un corpo astrale che può liberarsi nel sonno e vivere la vera vita...ma io non saprei che pensare di questa teoria, salvo che, se fosse vera, sarebbe affascinante.
Un abbraccio, Beatris! :-)
I sogni hanno sempre qualche significato.
RispondiEliminaSaluti a presto.
I sogni sono come la vita reale: a volte belli e a volte brutti!
EliminaAbbraccio, Cavaliere..
Grazie per essere passata da me al Rifugio Nou - io sono già follower del tuo blog su GFC - Spero che anche tu vorrai diventare follower del Rifugio :-) http://ilrifugiodeglielfi.blogspot.it/
RispondiEliminaBuona serata e migliore fine settimana in arrivo
P.S. I Sogni di solito hanno sempre un loro motivo. è che non sempre è facile interpretarli
EliminaGrazie Arwen Elfa, buon fine settimana e a presto
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