
foto da web
Sono
molti, troppi, gli spunti sugli eventi politici con rapidi volta pagina che
oggi ci inducono a riflettere. Purtroppo confondono e nel bisogno di chiarezza mangiano molta
energia.
E non se ne può più di tante atrocità causate dai conflitti.
Non
ci può essere un vivere felice, sapendo di tanta sofferenza nel mondo. Le
nostre esperienze personali e di piccoli nuclei, nel bene o nel male, perdono
valore rispetto al grande dolore provocato dalle continue stragi di innocenti.
Ho
perduto la voglia di scrivere, di raccontare la mia esistenza; non il
desiderio, quello rimane, bensì la determinazione di applicarmi ai miei piccoli
componimenti in forma di racconti brevi. Per ritrovare la determinazione dovrei sentire
dentro di me una certa leggerezza. Ma come è possibile?
Rileggendo
un post del 2009 qui , in cui mi
sentivo" in busa" provo qualcosa di simile. Come allora mi sento
irretita in una latente angoscia che oggi ha preso più la forma
dell'apatia...una difesa forse che l'età sta sviluppando? un sano egoismo?
Vi
assicuro che non mi piace questo sapore di resa anche se prevale l'amore per
quanto la nostra cultura e anche la nostra coscienza considera il bene, il
bello.
Questo
amore è superiore all'odio e contrasta la paura di quanto si vede e si teme.
Io
voglio ancora sperare, ma sto combinata così.