Giornata calda. L’aria estiva mi
è penetrata nella calotta cranica sin da stamane, da quando, molto presto, mi
sono messa a pulire. Pulizie che si fanno appena alzati, quando l’afa non è
ancora arrivata, prima di incominciare a colare gocce di sudore dal viso che
scivolando sotto le lenti degli occhiali da vista, ti bruciano gli occhi in una
circoscritta sauna salata. Le pulizie si dilungano e come altre volte grondo
l’anima dal volto.
Come stavo bene al mare, sempre
molto ventilato. Abbiamo imbroccato un bel periodo le due prime settimane di
luglio. Una spiaggia affollatissima il sabato e la domenica e vivibile negli
altri giorni della settimana. Una spiaggia piena di mamme, zie, nonne e
bambini. Esistono ancora le famiglie, parevano gli anni sessanta, con la
differenza che ora non si fanno quelle scorpacciate di pasta al sugo sotto
l’ombrellone.
A me interessavano i bagni, ne ho
fatti parecchi e siccome bisogna essere a stomaco vuoto prima del bagno, mi
trattenevo dai miei peccatucci di gola e così sono calata un paio di chiletti.
Va beh!, da me non si vedono, figuriamoci, ma la bilancia li ha registrati:
bello! Ora non sogno altro che di poter ripetere la vacanza l’anno prossimo,
eh, sì, chi si accontenta gode.
Sotto la calura, che però
interrompo con brevi soste di evaporamento dentro casa, solitamente fresca
e…vorrei vedere io, se così non fosse con tutti i quintali di legna che ho
dovuto infilare nelle stufe per raggiungere un leggero teporino durante
l’inverno (e tutta la primavera, quest’anno). Senza dubbio la casa è fresca e
tale si mantiene in ogni stagione, amen!
Ho voluto oggi sistemare il
braciere dalle grigliate della settimana scorsa. Non voglio trascurare questa
pratica per non diventare una vicina indigesta al mio carissimo professore, che
non si lamenta mai. Lui è molto schivo, in pratica è come non ci fosse mentre
noi, per quanto si cerchi, quando va bene, ci troviamo ormai in sei adulti e
due bambine quasi ogni domenica. Il professore è il mio vicino più prossimo e
ci tengo a non infastidirlo perché, fra l’altro, mi è molto simpatico. E quindi, come già
detto: “carissimo!”
Avrei molto da aggiungere, di
come sono stata al mare, delle sensazioni dei miei bagni e delle nuotate..nuotate,
si fa per dire, paciolavo, paciolavo non proprio come i bimbi ma quasi, per
delle belle mezzorette. Ora però c’è Caronte che mi rompe l’estro e rinvio
tutto a..chissà quando..comunque presto spero.
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